Hauspostille

Linguaggio teologico-negativo e negazione della teologia nel giovane Brecht

  • Matteo Zupancic Università degli Studi di Pisa

Abstract

Il presente contributo intende indagare l’interpretazione brechtiana del divino e mostrare in che misura la raccolta poetica Hauspostille adotti delle strategie formali simili a quelle della tradizione teologico-negativa, assumendo le forme di un crudo breviario della Welt nietzscheanamente sdivinizzata. Come venne già acutamente rilevato da Hans Mayer, le Hauspostille si configurerebbe infatti come una “umfunktionierte Theologie”, inquadrata però non solo come un semplice ribaltamento ironico-ateistico del discorso teologico, ma anche come il tentativo di una rifunzionalizzazione, in forma secolarizzata, di determinate vesti linguistiche e strutture di pensiero proprie della tradizione religiosa. “Umfunktionierte Theologie”: recuperando questa formula, si fa riferimento a una teologia non solo rifunzionalizzata, ma anche capovolta. Nel tentativo di portare alle estreme conseguenze la nozione del deus absconditus e, al contempo, di volgere l’attenzione dell’uomo verso la - seppur ostile - datità dell’immanenza, Brecht finirebbe quindi per approntare una versione secolarizzata, in senso estetico, della teologia crucis dello stesso Lutero e proporre una teologia negativa che presenta, come unico scopo, quello di negare la teologia stessa.  
Published
2019-03-14
Section
Monographica